La tecnologia è uno degli aspetti in cui la nostra azienda ha sempre creduto ed investito di più. Per questo motivo rinnoviamo costantemente il nostro parco macchine e ci avvaliamo di tecniche produttive differenti, così da poter gestire anche i lavori più complessi grazie alle tecnologie di stampaggio e di successiva ripresa meccanica (“machining”).
L’obiettivo finale è quello di ampliare la gamma dei servizi offerti mirando quindi a nuove opportunità.
In quest’ottica abbiamo acquistato una nuova pressa progressiva, che va ad aggiungersi al nostro già ricco parco macchine.
SACMA SP 570 WF
Con SACMA SP 570 WF (Warm Forming) è possibile scaldare il filo metallico fino a 900°C, superando quindi il limite della temperatura di ricristallizzazione ed entrando nel campo delle lavorazioni a caldo per quanto riguarda la lavorazione degli acciai. Questo descritto rappresenta il caso limite perché, come dice il nome stesso, la macchina permette normalmente lavorazioni a “semi-caldo” ovvero condotte a temperature intermedie tra quelle che competono alle lavorazioni a freddo e a caldo.
Nel caso ottimale ci si posiziona quindi nell’intorno dei 500°C per la stampabilità degli acciai inox con conseguente aumento della duttilità e della formabilità durante la lavorazione [vedi approfondimento nel nostro articolo].
Sfruttando lo spot heating la macchina ci fornisce la possibilità di scaldare localmente la porzione di filo interessata alla deformazione e di effettuare misure precise di temperatura grazie ad opportuni pirometri ottici. La temperatura nella zona di stampaggio viene controllata in modo automatico ed accurato grazie ad un’unità di termoregolazione che consente di mantenere precise e costanti le regolazioni mirando alla riduzione dello scarto di materiale.
L’obiettivo principale dello stampaggio a semi-caldo è quindi quello di permettere la produzione di componenti con scarsa stampabilità a freddo, come l’acciaio inox o il titanio.
Rispetto allo stampaggio a caldo, lo stampaggio a semi-caldo richiede sistemi di riscaldamento e raffreddamento meno impattanti in termini di costi energetici e consente di sostenere tolleranze più precise grazie a minori deformazioni e minori ritiri termici che avvengono a temperature più basse.
In termini di precisione dimensionale e ripetibilità del processo è invece molto simile allo stampaggio a freddo ma consente, rispetto ad esso, di oltrepassare i parametri standard di deformazione evitando di impattare in maniera troppo pesante nei costi d’esercizio.